“Credere a una storia significa renderla vera. Non è vero ciò che è vero, bensì ciò che è creduto”. L’assunto del regista Carlo Sciaccaluga è alla base dello spettacolo Il calamaro gigante andato in scena ieri sera al Teatro Ivo Chiesa. Prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, da Enfi Teatro e da Nuovo Teatro Parioli, lo spettacolo è un adattamento di Fabio Genovesi, Angela Finocchiaro e Bruno Stori dal romanzo omonimo dello stesso Genovesi.
I racconti di calamari giganti erano diffusi tra i marinai fin dai tempi antichi: si immaginava un mostro marino dai lunghissimi tentacoli in grado di avvolgere e affondare una nave intera. Nel 1857 lo studioso Steenstrup pubblicò molte pagine su questo “mostro marino” che nessuno aveva però ancora mai visto davvero vivo.
Solo negli anni successivi qualche calamaro finì sulle spiagge di Terranova avvalorando dunque la tesi che il gigante dei mari effettivamente esisteva e non era un parto della fantasia di qualche marinaio. Per avere una fotografia di un calamaro gigante vivo colto nel suo ambiente naturale occorre attendere addirittura il 2004.
Protagonista dello spettacolo, dunque, è una assicuratrice dalla vita monotona (Angela Finocchiaro) che bloccata in un ingorgo automobilistico, viene travolta da un’onda anomala e si ritrova in un mondo parallelo dove vive avventure incredibili accanto a archeologi e ricercatori dell’Ottocento (Bruno Stori), alla ricerca del “mostro marino” dai lunghi tentacoli, il calamaro gigante, appunto. I suoi ricordi infantili, i suoi sogni mai avverati si alternano dunque a incontri inaspettati in un mondo di fantasia che all’inizio cerca di contrastare contrapponendo le sue certezze (i moduli, le polizze, gli infortuni previsti dalla sua assicurazione) fino ad arrendersi alla nuova realtà che, appunto, diventa “vera”. Il regista Carlo Sciaccalugal lavorando con. la scenografa Anna Varaldo, ha creato uno spettacolo di particolare leggerezza ed eleganza, ricco di invenzioni raffinate: la scena inizialmente vuota si “riempie” grazie a otto performer che con ampi teloni bianchi creano ora vele mosse dal vento, ora le onde stesse, ora i mostri marini. I disegni nel fondo mostrano i mostruosi tentacoli o raffigurano con tratti delicati la nonna dell’assicuratrice che nel buio della sua casa “vede” il marito morto da tempo. Una serie di trovate che animano lo spettacolo e conferiscono un piacevole ritmo narrativo. In scena poi i due attori sono bravissimi: Angela Finocchiaro ha una naturalezza e un senso dell’ironia straordinari e accanto a lei Bruno Stori delinea con verve la figura dello studioso che sfida la scienza ufficiale per dimostrare l’esistenza del calamaro gigante.
Applausi calorosissimi, repliche fino a domenica.
Questo pomeriggio (ore 17) al Teatro Ivo Chiesa incontro con Angela Finocchiaro, Bruno Stori, Carlo Sciaccaluga e la compagnia dello spettacolo dal titolo “Cosa sognano i sognatori?”. Conduce Erica Manna, giornalista di “Repubblica”.