Lecouvreur-Duse-Pozzi per una scommessa sul futuro

Un giallo che fece rabbrividire la Parigi di Luigi XV , la morte per veleno inflitta alla più famosa  attrice della Comédie Francaise  da una rivale in amore,  dà il titolo a un’imperdibile pièce che Elisabetta Pozzi ha allestito con i suoi allievi al Master della scuola recitazione Mariangela Melato a conclusione del progetto ideato per ricordare l’eredità artistica di Eleonora Duse..

“Chi ha ucciso Adriana Lecouvreur” che ha debuttato in prima assoluta  ieri sera al Modena dove resterà fino a domenica, in una produzione del Nazionale di Genova, è un fil rouge che lega attraverso i secoli tre grandi  innovatrici del teatro che non hanno mai rinnegato il proprio punto di partenza: la ragazzina del Marais che a 16 anni recitava Corneille; la bambina allevata nelle compagnie di giro, Cosetta a quattro anni  una riduzione teatrali dei Miserabili,  poi cresciuta fino a diventare punto riferimento della cultura italiana del primo Novecento; l’attrice-maestra partita da Genova, dal liceo Doria tradito per Pirandello, destinata a raccogliere il testimone della  Duse  con accenti e gesti di divina naturalezza e generosa nell’allevare altri talenti.

Lo spettacolo infatti prende il via proprio dall’”Adriana Lecouveur” che Eleonora mise in scena a Parigi nel 1893 basandosi  su un testo di Scribe e Legouvé (lo stesso che poi venne adattato a libretto dell’opera lirica musicata da Cilea) ma lo integra con un’esplorazione appassionata delle “note a margine” che la Duse vi ha aggiunto.

 Il soffio dell’anima che passa dallo scheletro alla platea, può dire  lo spettatore immerso in una tessitura che si chiarifica e si infittisce strada facendo,  nell’incrocio di diversi destini. “Chi ha ucciso Adriana Lecouvreur” affronta il gioco del “teatro nel  teatro” con una sensibilità originale, risolvendo il problema dei necessari chiarimenti al pubblico con i personaggi che danno vita  ai mestieri del passato e offrendo alla recitazione dei giovani, contrappuntata dalle musiche di Daniele D’Angelo,  una partitura linguistica senza tempo.

Elisabetta Pozzi fra i giovani allievi della Scuola

 

I giovani che  affiancano Elisabetta Pozzi sono il frutto del suo lavoro didattico oltre che, naturalmente , di una personale bravura. Vederli in azione un’opportunità non frequente anche perché oggi per i teatri  i conti non tornano quando si pensa ad allestimenti e tournée  con molti personaggi.

Alla prima, dopo lo spettacolo,  hanno ricevuto il loro diploma Francesco Biagetti (anche aiuto regista)  Anna Bodnarchuk, Nicoletta Cifariello, Lorenzo Crovo, Bianca Mei, Davide Niccolini, Adriano Paschitto, Alfonso Pedone, Lorenzo Scarpino, Julia Shapoval, Dalila Toscanelli, Federica Trovato.

Meritati applausi anche per le scene e i costumi di Guido Baganza e i movimenti curati da Claudia Monti

Quando si parla di celebrazioni,  spesso si pensa di assistere alla rappresentazione di un dovere che ingessa le emozioni o , al contrario,  a trovate inutili, inscenate per sfuggire all’effetto gipsoteca. Niente paura  in questo caso: “Chi ha ucciso Adriana Lecuovreur” è un esempio di teatro vivo.

 emoziobnante, capace di guardare al futyuro senza complessi e fraintendimenti.