Presentata al Carlo Felice l’edizione del “Nervi International Ballet Festival 2025”, vale a dire il rinnovato Festival Internazionale del Balletto di Nervi. Dopo mesi in cui l’attenzione sull’evento si era concentrata sulla querelle iniziata l’estate scorsa (https://www.linvito.net/2024/07/24/aaa-cercasi-responsabile-artistico-per-il-festival-internazionale-del-balletto-di-nervi-del-2025), proseguito con un pronunciamento del Consiglio di Stato che vedrà il Tar decidere a giugno, il dato certo è che tra il 28 giugno e il 27 luglio sarà danza nei Parchi di Nervi e al Teatro Carlo Felice. La promessa di una continuità con la tradizione, ricreare cioè una manifestazione interamente dedicata alla danza, sta per essere mantenuta e coincide con il settantesimo anniversario dalla prima edizione del Festival.
Responsabile artistico è Jacopo Bellussi, lasciato solo con l’assessora comunale Rosso dai vertici del teatro a presentare il programma: prima di raccontare il suo Festival ha elegantemente dribblato chi gli ha chiesto un parere sul ricorso depositato al Tar. Concentriamoci dunque anche noi sul contenuto artistico.
L’idea che esista di nuovo a Genova una manifestazione interamente dedicata alla danza, dopo 21 anni dalla ultima edizione della storica manifestazione, mette in secondo piano un fatto: il responsabile artistico Jacopo Bellussi, genovese classe 1993, è un giovane danzatore ancora in attività, attualmente primo ballerino dell’Hamburg Ballet e dal luglio scorso Étoile del Ballet du Capitole di Tolosa. Ha dichiarato che “la responsabilità artistica di questo Festival, rappresenta il coronamento del lavoro svolto in questi anni”, alcuni dei protagonisti della manifestazione rientrano infatti nella sua biografia: alla Royal Ballet School di Londra si diplomò e al il Bayerisches Staatsballett ha iniziato la sua carriera professionale. La visione che emerge dal programma di Bellussi attinge in modo evidente alla sua formazione: classica di repertorio, neoclassica e contemporanea d’autore. L’ampio scenario sulla danza mondiale, garantito negli storici festival cui oggi si ispira prendendolo a modello, scenario che comprendeva anche le danze popolari o di folklore, non è al momento preso in considerazione. Si offre una visione parziale rispetto all’antico ecumenismo di Porcile, che per assunto voleva ogni anno rappresentare il meglio della danza e del balletto, di tutta la danza e tutto il balletto del mondo.
Il focus europeo della manifestazione di quest’anno porterà in scena compagnie di grande prestigio che mancavano a Genova da molto tempo. Il calendario si sviluppa nell’arco di un mese, con otto spettacoli (di cui tre con compagnie junior) per undici serate di spettacolo e nove masterclass rivolte ai giovani; le danze inizieranno il 28 giugno al Carlo Felice, con la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala impegnata nell’antico balletto “La fille mal gardée”: una pièce settecentesca recentemente rinnovata per la scuola del ballo scaligero dal direttore Frederic Olivieri. Una delle novità dal sapore vintage è il ritorno in città dei balletti come accadde nei primi anni 2000, quando la danza nei Parchi sembrava tramontata per sempre: delle undici serate otto saranno ai Parchi di Nervi e tre al Carlo Felice. La vera prima ai Parchi sarà il 4 luglio (con replica il 5) con l’Opera di Parigi che proporrà un articolato spettacolo dal titolo “Signature Pieces” comprendente coreografie di Jerome Robbins “In the night”, Victor Gsovsky “Grand pas classique”, Roland Petit “Le jeune homme et la mort”; e ancora “Le parc” di Angelin Preljocaj, “Raymonda” Rudolf Nureyev.
Mercoledì 9 luglio il Carlo Felice ospiterà la compagnia tedesca Ballett Kiel al suo debutto in Italia: presenta “Following a Bird – Omaggio a Ezio Bosso” di Yaroslav Ivanenko, e “Walking Mad” di Johan Inger.
Sabato 12 (replica il 13) ai Parchi arriva il Royal Ballet con un’antologia di coreografie firmate da Frederick Ashton: accanto alle sue opere in un atto come “Marguerite and Armand” e “Rhapsody” ci saranno momenti tratti da Swan Lake, The Dream, Cinderella e Voices of Spring.
Un’altra compagnia emergente, il Lucia Lacarra Ballet (proveniente dalla Spagna), sarà al Carlo Felice mercoledì 16 luglio. Presenta “Lost Letters” uno spettacolo ispirato dalle lettere inviate dal fronte di guerra con coreografie del primo ballerino canadese Matthew Golding.
Sabato 19 (replica il 20) ai Parchi arriverà lo Stuttgarter Ballett con una delle sue produzioni più amate, “Romeo e Giulietta” di John Cranko sulla musica di Prokof’ev.
Dopo il Bayerisches Junior Ballett München (23 luglio) che presenta cinque brani “storici” di maestri contemporanei (come John Neumeier e Jiří Kylián) la chiusura del Festival sarà affidata a un Gala dedicato a Mario Porcile con la partecipazione di artisti di livello internazionale. Fra i brani proposti ci sarà anche il celebre “Pas de quatre” che nel 1957 lanciò a Nervi l’indimenticabile Carla Fracci, sarà interpretato dalle danzatrici Ida Praetorius, Cassandra Trenary, Aliya Tanikpaeva e Jessica Xuan.
Il secondo omaggio alla storia del Festival resta oscuro. Fa riferimento a “Song of a Wayfarer” più noto come “Chant d’un compagnon errant”, coreografia di Maurice Béjart del 1971 sul ciclo di Lieder di Gustav Mahler, creata per Rudolf Nureyev e Paolo Bortoluzzi, allievo della scuola di Mario Porcile. Citiamo dal programma 2025: “nel 1973 fu presentata al pubblico al Festival di Nervi. Questa rappresentazione toccante e drammatica del dolore dell’anima errante sarà interpretata da Matthew Ball e Jacopo Bellussi al gala di chiusura del festival di quest’anno, e porterà gli spettatori nel profondo della visione emotiva di Béjart.”
Nureyev fu a Nervi al suo debutto europeo nel 1962 con il Royal Ballet, lui esordiente accanto a Dame Margot Fonteyn; tornò nel ’68 ancora con il Royal Ballet, nel ’69 e ’70 con il Balletto Nazionale Olandese. Bortoluzzi fu a Nervi molte volte sin dal 1957, anno del “Pas de quatre” e della Fracci alla sua prima grande vetrina internazionale: era un giovane danzatore insieme a Vittorio Biagi, entrambi cresciuti nella scuola genovese diretta da Porcile e Dell’Ara, entrambi pronti a spiccare il volo verso carriere strepitose. L’ultima volta di Bortoluzzi a Nervi fu nel 1978 quando danzò anche con la grande Luciana Savignano: quest’ultima lo scorso anno fu invitata a Genova da Simona Griggio, direttrice artistica del Memorial dedicato a Porcile, per una master class al Carlo Felice all’interno del Nervi Music Ballet Festival.
Tornando a quanto annunciato per la manifestazione di quest’anno, nel 1973 nessuno dei due grandi danzò a Nervi, semplicemente perché il Festival quell’anno non fu organizzato. Si passò dall’edizione del 1972 a quella del 1974; si tratterà sicuramente di un refuso.
A proposito di master class, versione più smart rispetto agli inflazionati stage (che proprio l’antico festival lanciò come manifestazione collaterale a partire dal 1980, con 600 giovani provenienti da mezzo mondo a invadere le sale di Palazzo Ducale per un mese): saranno nove le occasioni che gli allievi genovesi avranno di frequentare lezioni con i maestri delle compagnie ospiti, compresa la prestigiosa master class con una celebrità della danza internazionale, Maine Gielgud, impegnata nella particolare disciplina “Mimica del balletto romantico”. La Gielgud (classe 1945) collabora in primis con Bellussi in qualità di Artistic Advisor, hanno condiviso la scelta delle compagnie invitate e del repertorio e sta preparando alcuni danzatori nella ricostruzione di alcuni brani che saranno in scena nel gala finale.
La vendita dei biglietti e degli abbonamenti inizierà il 17 aprile dalle ore 9,30; presto sarà attivo il sito nervinternationalballetfestival.it