Fabio Accorrà tra fotografia e nuove proposte, anche a teatro

Fabio Accorrà fotografo e blogger famoso per Viaggiaresenzaconfini.it dal 2016 e autore di diverse pubblicazioni oltre che protagonista della mostra record di presenze “I colori del Giappone” al Museo Chiossone è, come facilmente intuibile, viaggiatore da sempre. Scrive e fotografa in giro per il mondo, una passione che nutre sin da bambino grazie ai suoi genitori. In questi viaggi è attratto dalla natura e dalle forme d’arte così ha visitato (e immortalato) diversi teatri all’estero, tra esterni, foto di scena e ritratti.

“Nel mio viaggio tendo a ritagliarmi del tempo per visitare i teatri  come il  Colón di Buenos Aires o la bellissima Wiener Staatsoper -dice Accorrà- il Teatro dell’Opera di Oslo o il quello molto suggestivo di Minamiza di Kyoto dove è in cartellone il famoso balletto kabuki (forma tradizione formata dalla compenetrazione di “Ka” canto, “Bu” danza e “Ki” abilità) che mi sono goduto anche alla Scala lo scorso anno”.

La scelta evidenziata da Accorrà promana dalla passione e dalla curiosità, entrambe qualità innate dell’artista genovese. “E’ la voglia di andare a scoprire tutto  -spiega- anche la cultura legata al mondo teatrale è uno dei tasselli fondamentali per vedere la varie sfaccettature e le culture del mondo. Uno dei più interessanti è stato anche il Teatro romano di Amman in Giordania per confrontare nella storia la costruzione e le diverse caratteristiche di queste case artistiche aperte al pubblico”.

L’attenzione di Accorrà in una rappresentazione teatrale è rapita da due direttrici tra tutte. “Quello che mi intriga di più a teatro -continua l’artista e scrittore-  si può riassumere in due filoni principali: la scenografia e le musiche perché l’occhio e l’udito procedono insieme per farmi emozionare. Ascoltando le note riesco a ricevere le intenzioni degli autori e le sfumature emozionali, così come le scene riassumono la bellezza della rappresentazione appagando l’occhio e completando il pentagramma. Sono due aspetti fondamentali e imprescindibili”.

Per quanto riguarda infine le scelte compiute dal Governo in merito al mondo del teatro ammette: “La posizione attuata in questi giorni poteva essere diversa. Avrei preferito date anticipate per teatri e musei: come si dà la possibilità ai ristoranti, ai bar, agli artigiani, a chi è a contatto col pubblico di lavorare si poteva farlo anche nella cultura con la giusta cautela, nel pieno rispetto delle distanze e del protocollo sanitario indicato dagli esperti”.

Tra le idee che lo assorbono in questi giorni ha lanciato anche su Facebook la suggestione di una “Genova a colori”, una via simbolo della movida, del divertimento e della contemporaneità. Non è una iniziativa politica, ma artistica, nata dal confronto in giro per il mondo dove vie intere oppure quartieri  hanno un colore predominante o sfoggiano un vero e proprio arcobaleno. “Penso immediatamente a Vancouver in Canada con le iconiche strisce pedonali colorate oppure ancora alle panchine di tutti i colori di Reykjavik , una delle capitali più a nord del mondo o a una intera via come  quella famosissima a Lisbona, ma gli esempi sono innumerevoli”.

Foto courtesy Accorrà, immagine di copertina particolare della fotografia “Scorcio su anfiteatro romano ad Amman (Giordania)”