Giocosa: un’estate all’insegna della contaminazione e del divertimento

Uno dei pochi effetti positivi che ha avuto sulla cultura il terribile momento che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, è stato lo stimolo a inventare soluzione alternative allo spettacolo tradizionale. In epoca di lockdown questo si è tradotto in una sovrapproduzione di contributi multimediali creati con lo scopo di mantenere saldo il rapporto con il  pubblico. E ora, dovendo fare i conti con criteri nuovi di sicurezza, con la necessità di contingentare il pubblico e di garantire peraltro l’incolumità agli artisti, ci si sforza tutti di evadere dai consueti schemi per inventare altro.

L’Opera Giocosa sarà alla Fortezza del Priamar come tutte le ultime estati con un cartellone all’insegna della contaminazione di generi e del divertimento.

E che ci sia bisogno di “leggerezza” in questa fase è assolutamente vero.

Si partirà dunque, il 1° agosto, con l’opera, o meglio, con un intermezzo, un genere tipico del Settecento italiano di cui costituisce l’esempio più straordinario “La serva padrona” di Pergolesi. Si tratta di un’operina comica che veniva inserita fra un atto e l’altro di un dramma serio con lo scopo di alleggerire la serata agli spettatori del tempo. La struttura prevedeva due cantanti, uomo e donna, a volta attorniati da due mimi: adattissimo, pertanto, in una fase in cui sul palcoscenico meno artisti ci sono meglio è. Il direttore artistico della Giocosa, Giovanni Di Stefano, ha scelto “Erighetta e don Chilone” (“L’ammalato immaginario”) composto nel 1726 da Leonardo Vinci, uno degli artisti di punta della scuola napoletana cui si debbono diversi drammi seri su libretto di Metastasio e anche un lavoro comico di particolare rilevanza,  “Le zite’ n galera”. L’allestimento (una coproduzione con il Teatro Coccia di Novara) si avvale della regia di Matteo Peirone e la direzione musicale di Massimiliano Piccioli (sul podio della Sinfonica di Savona) e vedrà impegnati sul palcoscenico lo stesso Matteo Peirone (basso), il soprano Linda Campanella con la partecipazione dell’attore Giorgio Scaramuzzino e del flautista Francesco Loi.

Dalla lirica alla musica da camera con l’eccellente Quartetto di Cremona che il 3 agosto offrirà un programma di notevole interesse: accanto a un omaggio a Beethoven nel 250° anniversario della nascita, verrà infatti eseguito “Il tramonto” per voce e quartetto di Respighi su testo di Percy Bysshe Shelley. Solista sarà il mezzosoprano Anna Maria Chiuri.

Gli spettacoli successivi saranno all’insegna del divertimento coniugato in  ambiti stilistici differenti: Il 5 agosto i bassi Paolo Bordogna e Simone Alberghini, accompagnati dal pianista Gianluca Ascheri daranno vita a una sorta di gustoso match canoro, l’8 agosto il Quartetto femminile Euphoria terrà un concerto ricco di gags significativamente intitolato “Euphoria show” e il 10 agosto i Pirati dei Caruggi (Enrique Balbontin,Andrea Ceccon e Fabrizio Casalino, ospite il mezzosoprano Anna Maria Chiuri) proporranno “Abelinauti – Follia contagiosa in musica”.

Il 12 agosto dall’ampio spazio superiore del Priamar si scenderà nel posteggio dove verrà collocato il TIR (Teatro in Rivoluzione) del Teatro Nazionale di Genova che, come è noto,  girerà questa estate per varie piazze per portare il singspiel mozartiano “Bastiano e Bastiana” con la regia del direttore Davide Livermore.

A chiudere la manifestazione, sabato 15 agosto, saranno i  Solisti veneti con un programma vivaldiano.