Dietro le quinte di Bastiano e Bastiana

Una piacevole chiacchierata con i bravissimi interpreti rispettivamente di Bastiana, Bastiano e del mago Colas, ci ha fatto viaggiare dietro le quinte dello spettacolo inaugurale del progetto “TIR-Teatro in rivoluzione”, ideato da Davide Livermore.

Sogno, fiaba, comicità, ma anche riflessione sui problemi della vita: questi alcuni degli ingredienti del singspiel mozartiano, presentato in un’inusuale versione che riunisce le essenze del teatro lirico e di prosa, rivestiti del fascino genuino del teatro di strada.

Dopo le prime due recite di venerdì e di ieri in piazza della Vittoria, le future tappe saranno il 12 agosto a Savona, il 15 agosto di nuovo a Genova, il 19 e 21 agosto a Cornigliano (Villa Bombrini), il 26 agosto a Prà, l’1 settembre a Santo Stefano Magra e il 5 settembre a Busalla.

Ecco le parole a caldo dei tre cantanti protagonisti, tutti e tre ex allievi del “Centro di perfezionamento Placido Domingo” di Valencia, giovani ma con già alle spalle una carriera importante: Giorgia Rotolo (Bastiana), soprano genovese ex studentessa del Conservatorio Paganini, Valentino Buzza (Bastiano), tenore catanese diplomato presso l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini, Jorge Eleazar (mago Colas), trentaquattrenne baritono di Città del Messico.

Qual è in due parole il vostro stato d’animo dopo il debutto?

Giorgia Rotolo: “Soddisfatta e felice di poter lavorare di nuovo in Italia e a Genova, la mia città, e soprattutto molto grata perché mi ritengo fortunata a poter cantare in questo momento così complicato.”

Valentino Buzza: “Sono felicissimo. Soprattutto dopo la situazione dei mesi scorsi tornare ad uno spettacolo dal vivo è una gioia veramente grande”.

Jorge Eleazar “Sono molto soddisfatto, anche perché è la prima volta che lavoro in Italia e per me come per molti cantanti è la realizzazione di un sogno. Sono molto felice anche per il lavoro di squadra che è stato fatto da parte di tutti e perché ho sentito una particolare vicinanza con il pubblico, che ho visto sorridente e contento.”

 

Mi rivolgo in particolare a Giorgia, che è già stata protagonista della prima versione di Bastiano e Bastiana a Valencia, sempre con la regia di Davide Livermore: com’è stato riproporre lo spettacolo a Genova?

C’erano tante persone che non vedevo da almeno due anni, ed è stato bello rincontrarle. Però è stato diverso perché lo spettacolo è cambiato molto: non solo perché prima era in valenciano e le parti in prosa meno estese, ma anche perché è in parte cambiato lo stile: i personaggi prima erano più delle “macchiette”, ispirate alla commedia dell’arte, mentre ora abbiamo cercato di renderli più “veri”.

 

Chi sono i vostri personaggi e cosa rappresentano per voi?

Giorgia Rotolo: “Bastiana è personaggio giovane e fresco, con tutti i sentimenti e i comportamenti tipici di un’età adolescenziale alle prese con “il gioco dell’amore”. È stato interessante interpretare e far vedere al pubblico non solo Bastiana ma, come richiesto dalla regia, anche Giorgia “cantante di strada”, che si atteggia da prima donna e a volte battibecca con gli attori. È proprio su questo aspetto che mi prende in giro all’inizio la mia “alter ego” in scena, Valentina Virando”.

 

Valentino Buzza: “Bastiano è il ragazzo di tutti i giorni, di ogni epoca e momento, con le sue insicurezze, i suoi desideri, e le sue scoperte sulla vita. Sono molto felice di essere protagonista insieme a Bastiana di quest’opera, che è semplice nella trama ma sempre attuale”.

Jorge Eleazar: “Colas è il personaggio che sa quello che succederà prima che succeda. Quella è la sua magia, è un uomo di mondo che conosce la vita e quando arriva capisce subito qual è il problema tra i due innamorati. E trova la soluzione.”

 

Voi nascete tutti come cantanti lirici, ma in questo spettacolo avete dovuto essere artisti poliedrici. Che esperienza è stata?

Giorgia Rotolo: “Un arricchimento molto grande. Davide (Livermore, ndr.) conosce il teatro in tutti i suoi aspetti, per cui lavorare con lui consente di tirare fuori tantissime possibilità interpretative che non pensavi di avere oppure che non avevi mai avuto bisogno di tirare fuori.”

Valentino Buzza: “E’ una prerogativa che ha il regista quella di lavorare molto anche sulla parte attoriale del cantante lirico. È atipico, perché normalmente il cantante lirico lo fa in maniera molto più ridotta. Davide sa far uscire tutto quello che hai dentro e lavora molto su questo. Questa è la bellezza di collaborare con un regista come lui, che ti completa”.

Jorge Eleazar: “E’ stato divertentissimo ma anche difficile. Bisogna avere la mente velocissima mentre si recita, per fare “la cosa giusta al momento giusto”. Essere artista a tutto tondo per me è grandioso, è quello che mi piacerebbe fare in ogni spettacolo: non fare solo il cantante, ma “fare un po’ di tutto” a seconda della necessità, ballare, recitare.”

Il progetto di cui fa parte Bastiano e Bastiana si chiama “TIR-Teatro in rivoluzione”. Qual è e quale deve essere la “rivoluzione” del teatro in questo momento storico?

Giorgia Rotolo: “Nell’idea di Davide Livermore, creatore del progetto, la rivoluzione consiste nell’avvicinamento del teatro alle persone, nel far capire che c’è necessità dell’arte, non solo per noi giovani ma per tutti. Anche per me è così. Poi è “rivoluzione” anche che il teatro esca fisicamente dall’edificio teatro, e che il teatro di prosa si mischi con il teatro lirico in uno spettacolo di questo genere”.

Valentino Buzza: “E’ una rivoluzione poter fare uno spettacolo itinerante con un camion che diventa un palcoscenico completo di scenografia e portare l’arte gratuitamente fino a casa delle persone, in particolare in questo periodo dopo il lockdown. Si parlava di riaperture non prima di settembre o dicembre quindi una ripartenza in anticipo rispetto alle previsioni è fonte di grande gioia. Speriamo però vengano attuate normative che tutelino la categoria dei lavoratori dello spettacolo, non solo in questi momenti di difficoltà ma in generale.”

Jorge Eleazar: “Teatro in rivoluzione è riuscire a ripartire, con la soluzione di fare lo spettacolo all’aperto e portarlo in giro: per me è meraviglioso che “il teatro vada alla gente” e non solo il contrario, ed è una scelta giustissima per il momento che stiamo vivendo tutti”.