Le cantate e la vita di Barbara Strozzi, prolifica compositrice del Seicento

Continuiamo il nostro viaggio in note tra le donne che si sono distinte come musiciste e compositrici nella storia. Tra le figure di spicco brilla sicuramente Barbara Strozzi, nata a Venezia nel 1619. Era la figlia adottiva (forse illegittima) del giudice, poeta e librettista Giulio Strozzi e d’Isabella Garzoni.  In quel periodo alle donne era concesso di studiare musica, cantare, viaggiare e Barbara Strozzi mostrò ben presto il suo talento precoce e la limpida voce da soprano. Qualità che la fecero diventare famosa ed apprezzata: celebri le sue interpretazioni davanti a svariati letterati e le sue pubblicazioni, esempi raffinati di scienza e di poesia. Tra i concerti si rammenta la riproposizione delle “Bizzarrie veneziane” di Nicolò Fontei che la definì personalmente “Gentilissima e Virtuosissima”.

Barbara Strozzi fu membro attivo dell’Accademia degli Unisoni, dove traduceva in musica le parole del padre che l’aveva fondata nel 1637.  Tra i lavori giunti a noi e di cui si ha memoria possiamo citare: Dialogo in Partenza, madrigale per voce vocalizzata,Cantate, ariette e duetti, per 2 voci e basso continuo, op. 2,Cantate e ariette, per  voci e basso continuo, op. 3 , Sacri musicali affetti (con la bellissima “Salve sancta caro Dei”), libro I, op. 5, Ariette a voce sola, op. 6, Diporti di Euterpe ovvero Cantate e ariette a voce sola, op. 7 (1659)… Non a caso è passata alla storia come compositrice di cantate tra le più attive del Seicento. La prima opera risale al 1644, tra i capolavori non bisogna dimenticare quello del 1656 intitolato “Quis dabit mihi” con un incastro dialogico ed imitativo da manuale.

Tratto dominante delle sue composizioni il lirismo, spesso enfatizzato così come l’uso dei colori, dove la potenza della voce trova terreno fertile. Una immagine su tutte la ritrae con il suo ardire e la sua magnetica passione, quella a firma di Bernardo Strozzi con vesti succinte, che poco lasciano alla fantasia. Un’allusione forse all’attività da cortigiana? O lo sguardo onnubilato di chi pensa sempre al lato oscuro o ancora il trionfo esplicito della femminilità e della prosperità? Barbara Strozzi ebbe quattro figli, gli ultimi tre da Giovanni Paolo Widman che tuttavia non sposò mai. Per approfondimenti si rimanda agli Atti del convegno Donne a Venezia (8-10 maggio 2018) o a cliccare qui.

 

 

Questo articolo ha un commento

I commenti sono chiusi.