Nel viaggio tra le grandi musiciste del passato come non citare Maria Szymanowska, per molti critici “la prima musicista a conquistare l’Europa” in virtù delle prestigiose tournée internazionali effettuate e dei costanti apprezzamenti, tra tutti basti citare l’ammirazione di Johann Wolfgang von Goethe.
Si aggiunga alla schiera delle virtuosistiche esibizioni un numero nutrito di composizioni autografe (all’incirca 100 dalla musica per pianoforte a quella cameristica) e si potrà in tal modo ben capire come mai occupi un posto così importante tra le elette della tastiera, andando ad influenzare anche Fryderyk Chopin. Quello che è più straordinario è che non frequentò mai una scuola di musica in modo sistematico, essendo interdette alle donne, ma riuscì ad assorbire il massimo da una serie di precettori.
Dal primo concerto ventunenne a Varsavia la sua luminosa carriera era già impressa. Si sposò, copione tradizionale, matrimonio benedetto da tre figli, ma dieci anni dopo si separò dal consorte, che sicuramente non sosteneva carriera e ambizioni della donna. Tra i concerti di Szymanowska si ricordano soprattutto quelli in Inghilterra, in Germania, e la tournée in Ucraina con il violinista Karol Lipinski.
Per le composizioni si segnalano per ulteriori approfondimenti i 20 “Esercizi e preludi” pubblicati nel 1819 dalla Breitkopf & Härtel. La sua scrittura si caratterizza ancor oggi per il carattere deciso e le imprevedibili modulazioni.
Tra le forme più rispondenti al suo carattere rimando ai Notturni, che tanto vennero esplorati da Chopin. Tra gli altri primati che si “gioca” nella storia quello dell’introduzione del recital a memoria, anche se per molti critici l’esordio fu a firma di Clara Schumann, la consorte del compositore Robert.
Ad ogni modo fu una musicista “ribelle”, come nella vita privata, mai scontata. Un modello positivo per le future generazioni.
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