Nervi a pezzi, l’adrenalinico noir di Mirko Mignone

“Il mondo è prossimo al collasso. Ci sono tante persone perfide, troppe”. Inizia con un’assoluta verità ( o una verità assoluta a seconda del piano più o meno filosofico) l’ultimo libro di Mirko Mignone, intitolato “Nervi a Pezzi”.

In realtà, a ben guardare, prende il largo con una lettera anni Quaranta e prima ancora con un invito alla lettura tratta da “Non è un paese per vecchi”  di Cormac McCarthy, crudo preludio all’intera opera.

Il noir è stato stampato a giugno per le Edizioni All Around, ma ha già avuto molta eco dalla critica.

L’atmosfera poi non è classicissima, nessun predominio di quartieri popolari,  semmai una luccicante gioielleria di Nervi dove avviene un colpo. Scontato? Nemmeno questa volta, visto che fa capolino sin da subito una  collana per così dire maledetta.

Da questo topos letterario  si dipana la storia che Mirko Mignone tiene viva, sul filo del rasoio, tra  le atmosfere del noir letterario puro sì, ma di quelli che andrebbero anche  di pari passo con un taglio televisivo a puntate.

Lo stile pulito, essenziale, ben costruito ricalca la piacevolezza della lettura a cui Mignone ci aveva già abituato, per fare solo un passo indietro con “Ti Odio”.

Forse qui uno dei sentimenti a tratti dominante è la rassegnazione, così come quel “Senso d’impotenza… i seni dai qua li succhiano il latte coloro che, senza scrupoli, vogliono far prevalere l’illegalità e il sopruso”. 

Ad indagare su questa intricata matassa l’ispettore Francesca Arditi  con indagini che si ‘cullano’ tra la Riviera lambita dal mare, spettacolo per gli occhi ma anche pericolo, e gli stretti vicoli del centro storico, ricchi di fascino e mistero, fino a condurla a una scelta che mai avrebbe pensato di dover fare.