Il talento di Nancy Zhou al Paganini Genova Festival 2021

Ieri sera presso l’Oratorio di San Filippo Neri in via Lomellini si è svolto il primo concerto del Paganini Genova Festival 2021 organizzato dagli Amici di Paganini.. Il concerto avrebbe dovuto inaugurare il Festival già il 4 ottobre, ma a causa dell’allerta meteo di questi giorni si è deciso di posticiparlo.

La serata ha visto protagonisti Nancy Zhou, violinista americana di origini cinesi, con una carriera internazionale ben avviata, sotto la guida dal 2008 della violinista tedesca Anne-Sophie Mutter, che l’ha voluta come studente membro della sua fondazione, e Stefano Musso, pianista italiano attivo sia come solista che come camerista e impegnato a livello internazionale.

Il duo si è cimentato in un programma denso e impegnativo, alternando L.v. Beethoven, G.Tartini, N.Paganini e E.Grieg.

Di L.v. Beethoven è stata eseguita la Sonata op.30 n.1 in la maggiore, in cui il violino canta insieme al pianoforte, attraverso una scrittura prettamente lirica e cameristica, che solo nell’ultimo movimento si concede una maggior espressività strumentale.

A seguire la Sonata in Sol minore di G.Tartini, detta “Il trillo del diavolo”, che si dice essere sta ispirata da un sogno fatto dal Tartini, in cui affermava di aver sentito il diavolo suonare una melodia meravigliosa e di aver cercato, senza riuscirci a pieno, di riprodurla al suo risveglio.

Un momento del concerto di ieri al San Filippo

La sonata, composta nel 1713, ma forse più probabilmente verso gli anni ’40, è estremamente moderna, virtuosistica ed espressiva allo stesso tempo. Il Tartini fu compositore, teorico e innovatore e nel brano eseguito ieri si evince tutta l’inventiva di questo musicista.

Non poteva certamente mancare N.Paganini e infatti sono stati proposti il Capriccio n.7 e il famosissimo Capriccio n.24.

A concludere il concerto la Sonata in Do minore n.3 op.45 di E. Grieg, composta nel 1887 ed eseguita lo stesso anno da Adolf Brodskij, con il compositore stesso al pianoforte. Brano drammatico, espressivo, ma anche vivace e capace di trasportare echi della musica popolare scandinava alle orecchie dell’ascoltatore.

La violinista Nancy Zhou, ha affrontato questo programma con molta grinta, ma anche con molta eleganza, capace di trasmettere energia ed espressività, virtuosismo e cantabilità, tecnica e sentimento, dimostrando di essere violinista di grande talento, capace di entrare in dialogo vivo col pianoforte, strumento affatto secondario in questo contesto, creando con Stefano Musso, che ha accompagnato egregiamente la collega, un bell’affiatamento.

La straordinaria violinista Nancy Zhou

Alla fine della serata, che ha visto l’Oratorio al massimo della capienza consentita ed un pubblico entusiasta e caloroso, la Zhou ha concesso come bis il brano di un compositore cinese, in omaggio alle sue origini, salutando il pubblico con quelle sonorità esotiche e lontane, che caratterizzano la musica del suo paese.