Irene De Donno tra musica e comunicazione: “I social per capirsi reciprocamente”

La figura del social media manager è sempre più in auge e sempre più abusata. Pochi ricordano che per definirsi tali occorrono delle reali skills, tra cui ad esempio saper gestire la community anche nelle criticità, analizzare le performance e virare l’attenzione in modo rispondente e reale, effettuare dei piani editoriali che rispecchino la personalità del soggetto o del brand da promuovere, utilizzare le campagne advertising con un coerenza e con uno scopo che si proietti sul lungo periodo.

A questi pilastri generali si aggiungono poi tante sottocategorie di specializzazione, che diventano molto interessanti quando al centro della valorizzazione si trova un musicista. Se, quindi, sono tanti gli improvvisati del mestiere che non hanno validi master alle spalle e, ancor prima una solida formazione, si vede subito la differenza tra il comunicatore “della domenica” per quanto assidua e volenterosa la sua attività possa sembrare (spesso celata dietro una forma di engagement terra – terra, amichevole, priva di contenuti reali, che non fanno crescere la pagina oltre le cerchie abituali) e chi invece vi si dedica con scienza e coscienza. Altro preconcetto l’età: non è detto che una signora over 35 sia meglio di una ragazza ricca di studi e di esperienze di alto livello nonostante la giovine età.

Per questo oggi intervistiamo un talento, quale simbolo della nuova generazione di comunicatori, che mattone dopo mattone sta costruendo la sua posizione nel campo per capire di più sulle leve motivazionali “sane” e su quanto contino lo studio e l’aggiornamento continuo.

Raccontaci chi sei e cosa ti ha cambiato la vita.

Sono Irene De Donno e sono nata a Prato nel 1992. Fin da quando ero piccola i miei genitori, soprattutto mia mamma, mi hanno sempre fatto ascoltare la musica attraverso dischi, radio.

Nel 2016 ho avuto l’onore per una sera di fare da “reporter” a Francesca Michielin, che è la mia cantante preferita, perché per coinvolgere i fan aveva fatto un gioco al quale avevo vinto. A fine concerto ho potuto incontrarla per la prima volta dal vivo. Emozione unica. Questa esperienza mi ha fatto capire che mi sarebbe piaciuto lavorare coi social media per promuovere gli artisti”.

Sulla tua formazione quali le esperienze più significative?

“Dopo la laurea a Firenze in Scienze della Formazione e dell’Educazione nel 2019 ho frequentato dei master di Music Management, Organizzazione di eventi musicali, Ufficio Stampa e Social Media Management specifici per la musica alla Napier Academy di Milano. Attualmente sto seguendo il corso di Luca La Mesa in Social Media Training per approfondire le mie conoscenze riguardanti i social media”.

Spesso la gavetta è sacrificio, come ti sei messa in gioco?

“Attualmente sono volontaria per fare esperienza nella gestione social di un’associazione teatrale di Firenze chiamata Altrove Teatro e gestisco anche i social media di Marco Predieri che è direttore artistico di Altrove Teatro e attore”.

Come definiresti la professione del social media manager?

“Il lavoro di social media manager è un lavoro molto empatico e creativo, dove ci si può mettere in gioco cercando di fare in modo che la persona di spettacolo e il pubblico si capiscano reciprocamente. Sono alla ricerca e spero di trovare qualcuno che lavora come social media manager e che mi possa aiutate ad ampliare al meglio le conoscenze di questo lavoro”.