Le Divine della Belle Époque, nuovo libro di Raffaella Ranise

Si avvicina l’otto marzo e si torna a parlare di disparità di genere, di quel fenomeno che abbassa la cultura e la competitività della società italiana.  Secondo i dati della Banca d’Italia – recentemente citati anche da Laura Boldrini nelle dichiarazioni alla stampa – ostacolare l’accesso delle donne al mondo del lavoro costa, ogni anni, 7 punti del PIL.  Se il femminismo è la più grande rivoluzione del Novecento le radici di un cambio repentino si ravvisano nella Belle Époque e nei modelli di riferimento dell’epoca, ecco perché è tanto importante la prima presentazione genovese di un libro che unisce la storia alle donne che questa storia l’hanno letteralmente scritta. Un’epoca affascinante, vorticosa e brillante, ma anche capace di svaporare.

Il volume si intitola “Le Divine della Belle Époque” (ETS),  ed è a firma di Raffaella Ranise, con la collaborazione di Barbara Borsotto. Verrà presentato lunedì 7 marzo alle ore 17 presso la Sala del Consiglio – Genova Metropolitana, in piazzale Mazzini 2 (accesso libero con prenotazione al numero  3270462533) insieme a diversi interventi tutti su tematiche al femminile con relatori di eccezione ( Laura Repetto, Barbara Borsotto, Tiziana Lazzari e intermezzo musicale di Yesenia Vicentini ; modera Giulia Cassini. Sponsor tecnici AIDDA, Daphné Sanremo e Tiziana Lazzari Cosmetic Dermatology).

Un godibile saggio capace di attraversare la storia, l’arte, il galateo e la moda attraverso le vicende di donne del calibro di Sibilla Aleramo, Lina Cavalieri, Coco Chanel,  Marie Curie, Eleonora Duse, Franca Florio, Mata Hari, Maria Montissori, Matilde Serao e molte altre.

“La Belle Époque- scrive l’autrice- è stata la più affascinante delle illusioni, una chimera che in appena vent’anni ha travolto il mondo come un ciclone, una giostra che girava a ritmi mai visti, per svanire, così come era arrivata, sulla scia dell’Orient Express”.

Cambiano le abitudini, i modelli, gli ideali. Restano immutati i sentimenti, un lato che accarezza il lettore  dal dolore al perdono, dall’emancipazione alla genialità, dalla disperazione alla resistenza continua.  Del resto, come scriveva Sibilla Aleramo “Non so se stata donna, non so se sono stata spirito. Son stata tanto amore”. Questo è il filo conduttore, anche quando l’amore è distruttivo come per la regina di Palermo Franca Florio o quando rappresenta la fine di una carriera come per Lydia Borelli.

“L’intento  – spiega l’autrice Raffaella Ranise – è quello di restituire al lettore un’immagine vivace e cangiante di un’epoca in cui brillarono regine, dive, attrici ma anche scienziate, scrittrici, strateghe, le cui voci ci parlano ancora oggi in tutta la loro vivida attualità. In copertina le icone femminili dell’epoca nel foulard artistico Daphné fa già assaporare la quintessenza sofisticata e moderna dell’epoca.  Il volume vede l’ introduzione di Samuele Briatore,  diverse sezioni sull’arte, la moda, una ventina di protagoniste e, per concludere, una serie di riflessioni e aforismi sulla forza, le conquiste e l’unicità del femminino”.

Le immagini del volume sono parte della collezione privata del Museo della Moda e del Profumo Daphné di Sanremo. Vorremmo chiudere con la dedica del volume: ” a tutte le donne emancipate, forti e intelligenti che gettarono le basi per le rivendicazioni dei diritti di tutte le donne”.