L’intensa “tre-giorni” di Francesca Dego

Violinista di fama internazionale, Francesca Dego è un’artista eclettica: si divide egregiamente fra l’attività di solista e quella cameristica, è direttrice artistica del Gravedona Chamber Music Festival, nonché didatta, scrittrice e critica musicale. Il suo repertorio è molto ampio, ma Paganini vi occupa un posto privilegiato. Il suo CD registrato con il Cannone ha avuto un successo internazionale e quando può l’artista torna volentieri nella nostra città confermando un rapporto sempre più stretto sul piano culturale.

Domenica scorsa la Dego ha tenuto, ospite degli Amici di Paganini, un concerto molto particolare all’Oratorio di San Filippo. Accompagnata dalla pianista Martina Consonni, ha infatti suonato il “Cannone Giramondo”, una copia del Cannone custodito a Tursi, appena realizzata dal liutaio brasiliano residente a Cremona Luiz Amorim. Una operazione benefica: il violino, infatti, in ottobre sarà messo all’asta e il ricavato andrà alla  Fondazione  Baccarelli che si occupa di assistere i bambini delle favelas brasiliane.

Francesca Dego in concerto con la pianista Martina Consonni

 

Francesca Dego ha aderito immediatamente al progetto del liutaio divenendo la madrina dello strumento e tenendolo a battesimo proprio domenica. Caratteristica che rende ancor più prezioso il nuovo Cannone (che pare, esteriormente, davvero una clonazione dell’originale tale è la somiglianza) è la presenza nell’interno della cassa delle firme di una trentina fra i massimi violinisti di oggi: oltre alla Dego, si citano Accardo, Mintz, Zimmerman, Vengerov, Garret, Gringolts, Fischer, Gibboni.

In concerto, la Dego ha proposto  Un mot a Paganini, elegante e piacevole pagina che Rossini dedicò all’amico dopo la sua scomparsa e poi la robusta Sonata di Franck, una delle pagine più profonde e complesse del sonatismo violinistico ottocentesco, per finire poi con la virtuosistica Tzigane di Ravel. Un bel battesimo per il nuovo strumento che ha dimostrato di avere una voce potente: è ancora molto giovane, deve affinare le proprie potenzialità, ma le premesse perché diventi, sulle orme del suo modello, un grande strumento ci sono tutte. Da parte sua la Dego, tecnica straordinaria e un gusto interpretativo di prim’ordine, ben assecondata dalla pianista, ha regalato tre splendide interpretazioni per poi concedere due bis di raffinato lirismo quali il Cantabiledi Paganini e Meditation da Thais di Massenet.

Un momento della masterclass di Francesca Dego: il pianista Christian Pastorino o accompagna lo studente Filippo Bogdanovic

 

Ieri e oggi, infine, Francesca Dego è all’Accademia Ligustica di Belle Arti a tenere una masterclass nell’ambito dei progetti formativi realizzati dal “Centro Paganini per la ricerca e la didattica” sulla base di un finanziamento della Regione Liguria. Una dozzina gli studenti partecipanti a titolo gratuito e provenienti da varie città italiane. Da notare che durante la masterclass alcuni studenti di disegno dell’Accademia hanno seguito le lezioni  fissando su tela le loro impressioni: una bella collaborazione fra arte e musica.

Uno studente dell’Accademia segue la masterclass