Smirnov e Bonuccelli: che bel concerto a Cervo

Erano due i motivi di interesse offerti dall’appuntamento di ieri sera al Festival di Cervo.

Innanzitutto il programma incentrato sul Novecento storico con pagine poco frequentate e di notevole fascino di Respighi, Debussy, Rota e Stravinskij. E poi la presenza sul palcoscenico della piazzetta dei Corallini (sempre un piacere andarci per la sua posizione incantevole fra cielo e mare) di un duo inedito ma di sicura garanzia già nelle premesse: Dimitri Smirnov, giovane violinista russo lo scorso anno ha ottenuto il secondo premio al Concorso di Monaco; il pianista Dario Bonuccelli lo conosciamo bene, è un eccellente solista e uno straordinario accompagnatore, capace come pochi di mettersi al “servizio” del partner sostenendolo e integrandosi magistralmente. Insomma un duo nato probabilmente per caso, ma perfetto, alla prova dei fatti.

Il violinista Smirnov

Concerto, insomma, molto bello che ha pienamente soddisfatto il folto pubblico allietato anche da una leggera brezza che di questi tempi è davvero rara.

Si è partiti dai Sei Pezzi per violino e pianoforte di Respighi, brani di raffinata struttura che il duo ha restituito con una ammirevole ricerca del suono. Già dalle prime pagine, Smirnov ha evidenziato una  tecnica solida e intonazione perfetta; Bonuccelli, da parte sua, ha garantito un fraseggio elegante e un una bella ricerca di sonorità.

Il pianista Bonuccelli

Poi la Sonata n. 3 di Debussy, letta con limpido dialogo in una visione interpretativa compatta e coesa.

Dopo una breve pausa, Smirnov ha lasciato il violino per la viola per affrontare la bella Sonata n.2 di Rota, compositore  a torto celebrato solo per la sua produzione cinematografica, quando meriterebbe una maggiore attenzione il suo repertorio classico. Smirnov si è dimostrato perfettamente a proprio agio anche con la viola della quale ha esaltato la calda cantabilità, con un perfetto controllo del suono.

Infine la neoclassica “Suite italienne” di Stravinskij eseguita con brillante vivacità e felici scelte interpretative dai due artisti.

Applausi interminabili e bis.