Maria Stuarda e il gioco delle parti

Ieri sera la piuma lasciata morbidamente cadere dall’angelo ha assegnato il ruolo di Maria Stuarda a Elisabetta Pozzi.

Al Teatro Ivo Chiesa proseguono con successo le repliche di Maria Stuarda di Schiller produzione del Teatro Nazionale di Genova, con la traduzione di Carlo Sciaccaluga e la regia di Davide Livermore, il quale ha creato questo “gioco delle parti” assegnando alle due straordinarie protagoniste, Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi, entrambi i ruoli delle due storiche regine (Maria Stuarda, appunto e Elisabetta) e affidando al caso (la piuma che cade dall’alto) l’affidamento dei due ruoli, sera per sera.

Alla prima era stata Laura Marinoni a interpretare la parte della sfortunata regina di Scozia, mentre Elisabetta Pozzi aveva vestito i panni della regina d’Inghilterra.

Ieri i ruoli si sono invertiti.

Dello spettacolo, di forte impatto emotivo e di ammirevole compattezza narrativa, si è già scritto nei giorni scorsi, lodando non solo l’intelligente lettura registica di Livermore, ma anche la notevole bravura di tutto il cast.

Ieri ci interessava ammirare la Marinoni e la Pozzi nei diversi panni. E l’esito è stato pari a quello della prima rappresentazione. Dura, glaciale e nello stesso tempo, assalita da infiniti dubbi, la Elisabetta della Marinoni; fragile e altera insieme la Maria della Pozzi.

Non si possono naturalmente fare confronti perché si tratta di due artiste di straordinaria levatura, capaci di vivere nel più profondo le emozioni e le tensioni del personaggio; capaci, inoltre, di mettere qualcosa di Maria in Elisabetta e viceversa, offrendo dei due personaggi una visione ancora più affascinante e suggestiva.

Vale, insomma, la pena di vedere lo spettacolo due volte, sperando naturalmente nella buona sorte della piuma e dell’angelo (Linda Gennari) cui spetta l’onere e l’onore di farla cadere…

Anche ieri, applausi calorosissimi.