“Mi è successo tante volte di tornare nella mia città con compagnie esterne ed è sempre stata un’emozione. Tra l’altro il Politeama Genovese è proprio il palcoscenico dove ho debuttato (come ha ricordato ieri lo stesso Lodo Guenzi al termine dello spettacolo, rivolgendosi al pubblico ndr) come attore professionista nel 1986 con lo spettacolo La Putta Onorata con Marco Sciaccaluga e Elisabetta Pozzi”. Racconta così Andrea Nicolini, attore genovese, che ieri sera era fra gli interpreti al Politeama Genovese di Trappola per topi di Agatha Christie. La commedia, di genere poliziesco, prende vita in una pensione familiare, a seguito di un omicidio: tutti i presenti sono possibili indiziati e spetta a Scotland Yard risolvere il mistero.
La regia di Giorgio Gallione riesce a rendere bene la suspense e l’ironia che caratterizzano la trama, coinvolgendo il pubblico e trascinandolo in questa fitta rete di intrighi.
Il protagonista, nella parte del Sergente Trotter, è Lodo Guenzi, volto noto al pubblico sia per la sua partecipazione a Sanremo nel 2018 con il gruppo musicale Lo Stato Sociale dove arrivò secondo con il popolarissimo brano Una vita in vacanza, sia per il coinvolgimento in diversi film, come ad esempio Improvvisamente Natale con Diego Abatantuono. L’attore interpreta con disinvoltura e simpatia il ruolo dell’ investigatore, affiancato da un ottimo cast composto da Claudia Campagnola (la padrona della pensione Mollie Ralston), Dario Merlini (il marito Giles Ralston), Stefano Annoni (Christopher Wren), Maria Lauria (la signora Boyle), Tommaso Cardarelli (il signor Paravicini), Maria Grazia Pompei (la signorina Casewell) e infine Andrea Nicolini, il Maggiore Metcalf.
“Difficile non spoilerare, trattandosi di un giallo chiuso come amava la Christie – spiega Nicolini a proposito del suo personaggio – in cui uno dei presenti è il colpevole. Il mio personaggio è il Maggiore che si reca nella pensione per passare qualche giorno in vacanza, è uno dei primi che arriva sotto la tempesta di neve. Sembra simpatico a tutti, nonostante abbia un problema di alcolismo”
Gallione ha trasformato la pensione in una taverna del cacciatore di stampo italiano, con tanto di corna di cervo appese alla parete.
“Il merito di Gallione – prosegue Nicolini- è quello di aver creato un’azione leggera e con personaggi colorati. C’è una visione divertita della storia. Sono anche andato a vedere lo spettacolo a Londra dove viene replicato tutti i giorni dal 1952, con la sola interruzione dovuta al COVID. Li c’è molta tensione, qui invece c’è una riuscita combinazione di divertimento e di thriller. Personalmente mi piace molto recitare nel giallo perché senti il pubblico che ti segue e reagisce alla storia”.
E così è stato anche ieri, in una sala gremita, che ha applaudito a lungo gli artisti. Lo spettacolo, che ha ripreso da poco la tournée dopo un periodo di sospensione, ha visto infatti una grande partecipazione di pubblico in tutti i teatri.
“Le date sono sempre andate benissimo, a Bologna al Duse che è un teatro difficile da riempire ne abbiamo fatto 4, tutte piene”.
Insomma tante repliche in giro per l’Italia, che portano sicuramente soddisfazione al cast ma che, come tutte le tournée, possono spesso essere oggetto di episodi divertenti ma alquanto imprevisti: “Ne posso raccontare uno – dice Nicolini – quando abbiamo debuttato a Jesolo, Lodo Guenzi stava girando un film a Roma e sapevamo che sarebbe arrivato all’ultimo. Lo spettacolo doveva iniziare alle 21 ma per aspettarlo abbiamo inventato una festa natalizia (era il 6 dicembre) nel foyer del teatro, offrendo pandoro e spumante al pubblico per ritardare di una mezz’ora l’inizio della recita e consentire al nostro amico di essere pronto”.
Impensabile un simile episodio fino ad alcuni mesi fa in cui il teatro, a causa del COVID è stato totalmente bloccato, per poi ripartire con alcune regole ferree. Ad oggi il pubblico, come si diceva, partecipa numeroso, appare quindi dimenticato il periodo buio del distanziamento sociale, nonostante in sala si veda ancora qualche mascherina.
“In questo momento c’è di colpo tantissimo teatro. È come se improvvisamente la macchina fosse ripartita, dopo un periodo in cui nei teatri quasi non veniva fatta la stagione. Anche se la ripartenza è stata faticosa, c’è sempre il terrore che possa riaccadere.
Rispetto al lavoro dell’attore c’è molto più cinema e televisione rispetto a prima. Le cose si sono mischiate, succede sempre di più di fare fiction e teatro, mentre prima c’era una separazione, o si faceva teatro o televisione. Ora c’è molto molto più cinema e per un periodo c’è stato solo quello.
Dal punto di vista del pubblico vedo ancora tante mascherine, c’è ancora un po’ di paura. Però comunque il pubblico viene. E per a presenza di Lodo (Guenzi) arriva sicuramente anche un pubblico giovane”.
Lo spettacolo sarà in replica ancora stasera alle ore 21.