“La dodicesima notte”, grande successo alla Tosse per l’amore endemico cantato da Shakespeare

Il giovane fiorentino Giovanni Ortoleva, menzione speciale nel concorso “Registi under 30” della Biennale di Venezia 2018, firma la regia de La dodicesima notte (o quello che volete), di William Shakespeare e si gode i lunghi applausi, con il cast, della prima di giovedì 9 marzo al Teatro della Tosse. Fino a sabato, infatti,  la sala Trionfo ospita in prima nazionale “La dodicesima notte (o quello che volete)” sulla diffusione dell’amore endemico, che tutto travolge: una coproduzione LAC Lugano Arte e Cultura, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano, Arca Azzurra.

Imperdibile questa ode “dulcamara” all’amore in astratto, che convoglia mille rivoli arrivando sino all’ossessione,  sempre condita da una struttura classista della società, che inevitabilmente contamina ogni relazione umana, ma non è tutto. Scritta dopo l’Amleto, “La dodicesima notte” inanella una sfilata di termini apparentemente antitetici. Centrale l’amore come tortura, malattia, e tutto quello che rientra nella sfera della passione. Ogni personaggio è completamente assorbito dal proprio stato emotivo: dal paranoico che pensa di esser savio all’ uomo pazzo d’amore sono tante le maschere destinate a sciogliersi nel corso della trama tra intrighi e equivoci, dove il buffone di corte si erge a vera voce critica, fuori dal coro.

Sentimenti e azioni si intersecano, come i vari piani apparentemente fissi della scena ma facili da scavallare oppure come i ruoli di genere, più difficile cambiare status sociale. Così d’un fiato si passa da Orsino con la propria passione virile, con la continua affermazione della propria potenza; Olivia con la volontà di possesso; Malvolio specchio dell’amore di sé e così via. Solo Viola sembra essere estranea a questo virus, e brilla per caratterizzazione del personaggio. Come scrive nel libretto di Sala Margherita Baldoni “I dettagli unisex del costume di Viola raccontano l’ambiguità che gioca il ruolo dell’interprete che si cala nei panni di una donna che , a sua volta, si finge uomo, tema più contemporaneo che mai”. Ottimo tutto il cast con interpreti  Giuseppe Aceto, Alessandro Bandini, Michelangelo Dalisi, Giovanni Drago, Anna Manella, Alberto Marcello, Francesca Osso, Edoardo Sorgente, Aurora Spreafico.

Ben evidenziati con questa regia e con la scenografia essenziale il ritmo della recitazione, gli impeti destinati ad esaurirsi, così come le celebrazioni o le epifanie d’amore in una risata amara e nella consapevolezza della caducità di ogni certezza apparente. Massima la sospensione enfatizzata da una penetrante luce verde, che rende l’idea della tossicità connessa nei sentimenti, e stride volutamente con i putti in bassorilievo ripetuti a guisa di cornice. All’interno pulsa il quadro della vita, dell’affetto che ammorba e ottunde, delle ambizioni personali, degli slanci fisici. Se l’amore è quanto di più irrazionale e personale possa esserci, a quali legge potrà mai rispondere? Al contempo, è giusto paragonarlo a un veleno o ad una terra dell’illusione ? Sembra piuttosto regnare il (dis)amore e la teoria del caos, in un contesto squisitamente terreno e contemporaneo.

 

 

 

CREDITI

di William Shakespeare

traduzione Federico Bellini

adattamento e regia Giovanni Ortoleva

con (in ordine alfabetico) Giuseppe Aceto, Alessandro Bandini, Michelangelo Dalisi, Giovanni Drago, Anna Manella, Alberto Marcello, Francesca Osso, Edoardo Sorgente, Aurora Spreafico

 

scene Paolo Di Benedetto

costumi Margherita Baldoni

luci Fabio Bozzetta

progetto sonoro Franco Visioli

assistente alla regia Alice Sinigaglia

assistente scenografo Andrea Colombo

 

direttore di scena e capo macchinista Stefano Orsini

capo elettricista e datore luci Fabio Bozzetta

fonico Nicola Sannino

sarta realizzatrice e di scena Margherita Platé

scene realizzate da Allestimenti Arianese srl

 

produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse,
in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano, Arca Azzurra

BIGLIETTI: Intero 18, under 28 alla prima e studenti UNIGE 10 euro, over 65 16 euro, Suq Card 12 euro