Carlo Felice, si riparte da Britten

Fra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, in una fase abbastanza serena per il Carlo Felice, il palcoscenico genovese avviò la “scoperta” di Britten del quale fino ad allora si erano visti due soli titoli, Il figliol prodigo e Giro di vite: arrivarono, uno dietro l’altro, Peter Grimes, Rape of Lucretia, Billy Budd,e Death in Venice.

A distanza di quasi vent’anni dall’ultima messa in scena, sarà un titolo del grande compositore inglese ad aprire la nuova stagione lirica del Carlo Felice. Si tratta di A midsummer night’s dream da Shakespeare, con la direzione di Donato Renzetti e la regia di Laurence Gale. Una coproduzione con la Royal Opera House di Muscat con la quale è in corso una collaborazione che porterà ad una nuova coproduzione il prossimo anno.

Nella conferenza stampa tenutasi questa mattina, il direttore artistico Pierangelo Conte ha annunciato che è già stata confezionata la stagione 2024/2025 e che quindi si sta lavorando a una programmazione pluriennale.

Un lavoro certamente intenso anche perché a breve sarà resa nota l’attività in Regione (Liguria musicale) mentre in autunno partirà una specifica programmazione per i giovani ne con i giovani al Teatro della Gioventù, attualmente in via di ristrutturazione.

Tutto ciò nella speranza che i finanziamenti tornino a salire.

Orazi nel ringraziare Comune e Regione per il sostegno economico(quest’anno rispettivamente 4,5 e 3 milioni) ha lamentato il fatto che nei contributi statali il Carlo Felice è scivolato all’ultimo posto; si confida, visti i buoni risultati ottenuti nell’ultimo anno artistico per qualità e presenza di pubblico, di risalire presto la corrente.

La stagione lirica

Il cartellone lirico prevede nove titoli con quattro nuove produzioni in un mix, come ha sottolineato Conte, fra proposte inedite e repertorio.

Alla prima fascia appartiene ad esempio, oltre alla citata opera inaugurale, Edith, di Maurizio Fabrizio che andrà in scena in prima assoluta il 17 dicembre con la direzione di Donato Renzetti: un omaggio alla figura della grande Edith Piaf, realizzato con la collaborazione dell’Accademia Ligustica di belle Arti.

Un costume per l’opera di Britten

 

Non di novità in sé si può parlare, ma di novità per Genova, per la messa in scena di Idomeneo di Mozart l’opera che nel 1781 segnò l’avvio dell’ultimo mirabile decennio creativo di Amadeus e che ci sembra non essere mai arrivata al Carlo Felice): il 16 febbraio sul podio Riccardo Minasi, mentre la regia sarà di Mathias Hartmann e fra gli interpreti si segnalano Antonio Poli, Cecilia Molinari, Benedetta Torre, Lenneke Ruiten.

Minasi, direttore musicale del Teatro genovese, dirigerà ben tre titoli nell’anno: oltre alla partitura mozartiana, si segnala Beatrice di Tenda di Bellini il 15 marzo (altra opera rara per il nostro palcoscenico: l’ultima realizzazione risale al 1964) e Bohéme di Puccini presentata nella ormai storica edizione genovese con la regia di Augustio Fornari e le scene di Francesco Musante. La delicata storia ispirata a Murger rientra nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della morte di Puccini che cade appunto nel 2024. E il Carlo Felice aprirà il nuovo anno (19 gennaio) con Madama Butterfly affidata alla solida bacchetta di Fabio Luisi e alla regia di Alvis Hermanis.

Una scena di Boheme

 

Anche Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro, avrà tre titoli: oltre ai due citati, anche Werther di Massenet (17 novembre, regia di Dante Ferretti).

Completano il cartellone Il corsaro di Verdi (17 maggio, direzione di Renato Palumbo, regia di Lamberto Puggelli e debutto nel ruolo protagonistico di Francesco Meli) e Il barbiere di Siviglia di Rossini che il 14 giugno vedrà impegnati come è ormai tradizione i giovani dell’Accademia di perfezionamento lirico.

La stagione sinfonica

La sinfonica (di cui non è stato reso noto il dettaglio dei singoli programmi, né il nome degli eventuali solisti), proseguirà nella ripartizione in itinerari specifici, quali “Mozart l’italiano”, “Novecenti”, “Mitteleuropa”. Fra i direttori, oltre a Minasi e Renzetti, si segnalano Haenchen, Diego Fasolis, Fabio Biondi, Roberto Abbado, Ottavio Dantone. Spiccano inoltre due prime esecuzioni di opere di Francesco Filidei, compositore in residence al Carlo Felice cui la Scala, l’Opera di Parigi e lo stesso Teatro genovese hanno commissionato un’opera su Il nome della rosa: la nuova opera arriverà a Genova nel 2026.

Una polemica

Da registrare, infine, l’intervento alquanto polemico di Riccardo Minasi che ha parlato di notevoli difficoltà nel lavoro con l’orchestra (reduce da una splendida performance nella Quinta di Mahler sotto la direzione di Fabio Luisi) e il coro. Il direttore musicale ha criticato il fatto che per ben 15 anni non si sono effettuati concorsi di stabilizzazione che si stanno finalmente organizzando ora.  Tuttavia, ha lasciato intendere Minasi, ci sono situazioni pregresse che pesano nei rapporti e nel rendimento attuali. Il quadro tratteggiato da Minasi, insomma, è tutt’altro che roseo. E considerando che il direttore musicale dirigerà tre titoli consecutivi, da febbraio  ad aprile, c’è da sperare che il clima non sia allora particolarmente teso.