Nervi: si riparte da Raffaella

Cantante, ballerina, conduttrice, autentica showgirl, Raffaella Carrà, a due anni dalla morte, è ancora e giustamente amatissima dal pubblico. Era una professionista seria e coraggiosa che non aveva paura di osare: le sue provocazioni (dall’ombelico scoperto al  “Tuca tuca”) in anni in cui la Rai era ben diversa da quella odierna, scandalizzavano qualcuno ma non scalfivano minimamente il feeling fra il pubblico (maschile e femminile) e l’artista.

Ieri sera ai Parchi di Nervi è andato in scena, quale anteprima del Festival Rumore – Raffaella Carrà Dance tribute un omaggio alla mitica artista, ideato da Antonella Riboldi Brunamonti, vicepresidente della Fondazione Formazione Danza e Spettacolo e firmato per la direzione artistica da Sergio Iapino. A seguire la serata un pubblico folto proprio a dimostrazione dell’ammirazione che ancora circonda la regina della televisione italiana.

Lo spettacolo presentato dal giornalista Paolo Colombo, ha offerto una carrellata di coreografie costruite sui principali successi della Carrà, riproposti in registrazione dalla voce della stessa Raffaella:  si citano Ballo ballo, Tuca tuca, Ma che musica maestri, Fiesta, Tanti auguri, A far l’amore comincia tu, e, naturalmente, Rumore.

Sul palcoscenico si sono avvicendati tanti interpreti, alcuni ancora in formazione, volenterosi anche se in taluni casi comprensibilmente acerbi, altri invece professionisti brillanti. Fra i primi, ad esempio, i giovani provenienti dal Balletto Fondazione For Dance, dalla Arti’s Scuola d’Arte e spettacolo Genova dalla Danza Project di Imperia. Fra i secondi gli azzurri di pattinaggio (Linda SicilianoVittorio Gastaldi, Silvia Lambruschi, Greta Piccardo e Giada Romiti) che hanno dato vita a due esecuzioni brillanti su Ma che musica maestro e I thank you life.

Fra le coreografie, non tutte di particolare interesse, è piaciuta soprattutto quella di Francesca Frassinelli su Tanti auguricon una piacevole esecuzione da parte delle ragazze dell’Arti’s Scuola. Da segnalare la danza di Chiara Bruzzese, ballerina tetraplegica che ha proposto un pas de deux con Carlo Foi sulle note di Io che non vivo senza di te: una esecuzione resa ancor più suggestiva dall’intervento della giovane Giulia Ermirio che con la sua viola elettrica ha dialogato con la voce della Carrà.

Siparietto comico con alcuni componenti della Compagnia Baistrocchi (una inguardabile Raffaella bionda circondata da improbabili ballerini) e poi finale un po’ caotico e “rumoroso” con Tuca tuca ballato da tutti gli interpreti in scena: al centro,  ospiti d’onore, Carmen Russo e  Enzo Paolo Turchi che nel 1971 fu il primo ballerino a interpretare lo storico e “scandaloso” brano con la Carrà.