GOG, ovazione per il concerto di Mario Brunello

GENOVA. Grande evento alla Gog con i virtuosismi e le sonorità di Mario Brunello al violoncello e violoncello piccolo in un repertorio completamente votato a Bach, autore cui proprio col violoncello piccolo, ha dedicato vari album tra cui l’integrale delle Sonate e Partite, le Sei sonate in Trio e Bach transcription e il cd Sonar in ottava . Espressività immensa, ricchezza timbrica a tratti brunita, cammei giocati tra pizzicato e archetto, carattere intimo mai esibito seppur con gli incommensurabili i virtuosismi e le gradazioni di colore che arrivano sino al limite della percezione media. Mario Brunello suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale affianca negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde, tipico dell’ epoca Barocca, per i profani una sorta di irido tra violino e violoncello con la tipica accordatura violinistica a un’ottava più bassa. Nella Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello BWV 1007 resta intatta la scorrevolezza ritmica, a fronte di alcune chiose personali, particolarmente briosa e trascinante la Giga conclusiva. Si prosegue con la Sonata n. 1 in sol minore per violino BWV 1001 in cui forse la più famosa delle Fughe rende magistralmente le note ribatutte e quelle veloci, in un susseguirsi di divertimenti che sembrano godere di  vita propria, non da meno dell’introspezione del terzo movimento in si bemolle maggiore, in una polifonica malinconia vinta del presto finale. Si sente quella “rapsodica carezza” brunelliana evidenziata da tanti critici nel suo equilibrio interpretativo da antologia. L’inventiva strumentale del preludio, le cadenze di danza dell’Allemande, le terzine che si rincorrono nella Courante e la melodia così scandita della Sarabanda oltre alle due Bourrées “gemelle diverse” e la lanciata Giga in 12/8 festosa e fulgida trovano compiutezza ed estrema aderenza alla partitura nella proposizione della Suite n. 4 in mi bemolle maggiore per violoncello BWV 1010. Altro grande contributo sulla Partita n. 2 in re minore per violino BWV 1004, la Ciaccona, paradigma armonico e ritmico che non toglie la regolarità dell’ostinato e fa vivere in pieno ogni singolo fraseggio. Sentire le variazioni delle note otto battute si fa palestra per l’orecchio allenato e vero piacere per l’appassionato.
Tutto Bach, ma con approccio di riscoperta, lo stesso che racconta le singole danze e che si fa evidente nel bis necessario (dalla partita per Flauto solo BMW 1013) con l’ovazione del pubblico.

Prossimo concerto alla Gog lunedì 18 marzo alle ore 20.30 con il Quartetto Esmé. in programma musiche di Soo Yeon Lyuh, Fanny Mendelssohn Bartholdy e Franz Schubert.