Scatta dal 16 settembre al 15 ottobre la 13esima edizione dei “Dialoghi sulla rappresentazione” intitolata “La peste, da Omero al Covid”, progetto del Teatro Pubblico Ligure, ideato e diretto da Sergio Maifredi col sostegno di Comune di Genova e Regione Liguria.
Otto appuntamenti che copriranno diverse location: Palazzo Tursi, Palazzo Reale e Palazzo San Giorgio. Fra i protagonisti figurano Ascanio Celestini, Laura Canali e Lucio Caracciolo, David Riondino, Corrado d’Elia, Chiara Salvucci, Oliviero Ponte di Pino, Stefano Fera, Lauro Magnani, Gian Luca Favetto, Roberto Alinghieri, Andrea Nicolini e Andrea Del Ponte. A
rtisti, cartografi, giornalisti, scrittori, storici dell’arte, architetti, latinisti, riuniti in un progetto che sin dalle sue origini si propone di approfondire un argomento di attualità inserendolo nella prospettiva temporale offerta dalla cultura di cui tutti siamo depositari e artefici.
L’apertura sarà il 16 settembre alle 21 a Palazzo Tursi con “Racconti in tempo di peste. La peste da Omero a Tacito” interpretato Roberto Alinghieri e Andrea Nicolini introdotti dal latinista Andrea Del Ponte. Sarà il modo di affrontare un interessante excursus sulla paura del contagio da Omero che apre l’Iliade con un flagello, “i dardi di Apollo”, inviato da Apollo nel campo greco, a Esiodo che descrive la malattia vista come il castigo inflitto agli uomini dagli dèi, all’Edipo re di Sofocle, fino a Tucidide, Lucrezio, Tacito, fino a Procopio di Cesarea che descrive la peste degli anni 541-542 sotto l’imperatore Giustiniano.
“La paura della peste -spiega Maifredi- insieme a quella delle guerre e delle carestie è una di quelle paure con cui l’uomo per secoli ha convissuto. Fino a otto mesi fa, per gli abitanti di una buona parte del mondo, la peste e la carestia suonavano come termini medievali, lontani nel tempo e nello spazio, astratti. Forse un vago timore restava per la guerra, ma anche quella è qualcosa che capita ad altri, in paesi distanti. La XIII edizione di Dialoghi sulla rappresentazione vuole portare uno sguardo su come la peste è stata nei secoli rappresentata, raccontata. Ma anche di come il virus abbia svuotato le città facendocele riscoprire nella loro metafisica bellezza”.
Tutti gli appuntamenti cliccando qui.