L’autunno del Carlo Felice

Un po’ in sordina, senza il richiamo di una conferenza stampa (forse per una indisposizione che ha colpito il sovrintendente Claudio Orazi al quale auguriamo una pronta guarigione) il Carlo Felice ha presentato, il programma autunnale di opera, balletto e sinfonica.

Un momento importante per il Teatro per diverse ragioni. Innanzitutto segna la ripresa ufficiale delle attività liriche e sinfoniche dopo il lungo periodo contrassegnato da aperture e chiusure in un clima di totale incertezza. Nervi ha dato l’avvio, ma certamente il cartellone ufficiale è quello del Torrione, della sede ufficiale del nostro Teatro. E l’altra importante ragione riguarda proprio il citato Torrione: in ottobre cadrà il trentennale della sua inaugurazione ed è lecito attendersi una stagione celebrativa di forte richiamo.

La limitatezza temporale del programma pubblicato (da settembre a dicembre) non consente, al momento, una valutazione su quelle che potranno essere le politiche culturali del Carlo Felice a più ampio respiro. Certo c’è bisogno di un forte rilancio, sia nella lirica che nella sinfonica, per riportare un ampio pubblico al teatro dopo tanta lontananza. E c’è bisogno (ma il direttore artistico Pierangelo Conte lo sa bene) di una programmazione attenta da una parte a titoli più “popolari”, dall’altra, però, a scelte anche coraggiose che assicurino una identità decisa al Teatro genovese.

Lirica e balletto

La stagione lirica prenderà il via l’8 ottobre con un doppio spettacolo, un balletto e un’opera.

Aprirà la serata Sull’essere angeli di Francesco Filidei presentato in prima assoluta nella sua nuova versione. Direttore sarà Andrij Yurchevich, regia e coreografia saranno firmate da Virgilio Sieni: protagonisti Mario Caroli, flauto e la ballerina Claudia Catarzi.

“E’ un lavoro – ha dichiarato nel 2017 l’autore, il compositore pisano Francesco Filidei, in occasione del debutto  alla trentesima edizione del Printemps des Arts di Montecarlo – che riecheggia nel titolo una serie di fotografie di Francesca Woodman che è stata, nonostante la sua breve vita, una fotografa influente e importante per gli ultimi decenni del XX secolo. Questa prima idea si è saldata alla morte di una giovane pianista, Eleonora Kojucharov, morta pochi mesi fa di cancro, il brano è dedicato a lei”.

A seguire Pagliacci. Il capolavoro di Leoncavallo verrà proposto in un nuovo allestimento del Teatro genovese in collaborazione con Rai Cultura. La presenza della Rai sarà particolarmente sensibile perché tutta la regia di Cristian Taraborrelli sarà realizzata con una visione cinematografica e televisiva in collaborazione con Fabio Massimo Iaquone.

Il cast prevede Fabio Sartori/Sergio Escobar  (Canio), Serena Gamberoni/Angela Nisi (Nedda), Sebastian Catana/Federico Longhi (Tonio), Michele Patti/Marcello Rosiello (Silvio) e Matteo Falcier/Nico Franchini (Peppe).
Il 19 novembre debutterà invece Bianca e Fernando di Bellini, l’opera che nel 1828 tenne a battesimo il vecchio Carlo Felice disegnato dall’architetto Barabino.

L’opera verrà presentata nella versione appunto genovese, in prima esecuzione in tempi moderni. Su questo aspetto c’è qualche elemento di curiosità.

Nel 1978, a 150 anni dalla inaugurazione del Teatro, ormai abbattuto  e in una fase in cui si discuteva animosamente sulla ricostruzione, fu messa in scena al Teatro Margherita Bianca e Fernando e venne anche organizzato un importante Convegno cui parteciparono insigni studiosi. Il programma proponeva il libretto originale genovese del 1828 e si parlava della prima ripresa moderna. Alcuni dei  relatori al Convegno si soffermarono sulle differenze fra l’edizione napoletana precedente e quella genovese e, a quel che ricordo, Alberto Zedda  avanzò dubbi sulla revisione presentata.

Elena Belfiore sarà fra i protagonisti di “Bianca e Fernando”

 

Dirigerà Donato Renzetti, regia, scene e costumi saranno di Hugo de Ana. Il cast prevede Salome Jicia/Francesca Tiburzi (Bianca), Ruzil Gatin/Giorgio Misseri (Fernando), Nicola Ulivieri/Simon Lim (Filippo), Alessio Cacciamani/Francesco Leoni (Carlo) Giovanni Battista Parodi (Clemente), Elena Belfiore (Viscardo), Carlotta Vichi (Eloisa), Antonio Mannarino/Renato Parachinetto (Uggero).

Infine, il 30 dicembre, l’operetta in assoluto più famosa, anche se non la più bella (le mie preferenze vanno a Strauss e a Offenbach): La vedova allegra di Franz Lehar.

Diretti da Asher Fisch per la regia di Luca Micheletti, saranno protagonisti Elisa Balbo, Valentina Mastrangelo (Hanna Glavari), Luca Micheletti/Michele Patti (Conte Danilo), Bruno Praticò (Barome Mirko), Francesca Benitez/Luiza Kurtz (Valencienne), Pietro Adaini/Emanuele D’Aguanno (Camille)
Claudio Ottino (Visconte), Manuel Pierattelli (Raoul), Giuseppe Palasciano (Kromw) e inoltre Francesca Tripaldi, Valter Schiavone, Simona Di Capua, Alessandro Busi, Letizia Bertoldi, Francesco Martucci, Federica Sardella.

Francesca Benitez sarà Valencienne nell’operetta di Lehar

La sinfonica

In occasione di precedenti conferenze stampa erano state prospettati alcuni itinerari nella letteratura sinfonica e corale che si voleva privilegiare. Alcune di quelle linee si intravvedono nel breve cartellone sinfonico, altre (ad esempio l’integrale di Bruckner) saranno probabilmente inserite nel prosieguo della stagione, nel 2022.

L’inaugurazione della sinfonica è fissata per l’11 settembre in collaborazione con la Malko Competition for Young Conductors 2021/DNSO. Il vincitore del Concorso, Dmitry Matvienko  proporrà pagine di Haydn, Dallapiccola (Piccola musica notturna), Respighi e Beethoven. Solista nel brano di Respighi (Il tramonto) sarà il mezzosoprano Sonia Ganassi.

Due gli elementi da notare: la presenza di Respighi e Dallapiccola rimanda alla volontà di esplorare la letteratura italiana fra Ottocento e Novecento, mentre Beethoven, nome di indiscutibile richiamo, ricorrerà anche in altri successivi appuntamenti.

Il 16 settembre con il titolo “Mozart l’italiano” (anche questo indicato in precedenza come uno dei filoni) Federico Maria Sardelli presenterà pagine di Amadeus, ma anche di Vivaldi, oltre a una sua composizione. Solista sarà il mezzosoprano Vivica Genaux.

Il 20 settembre l’Orchestra parteciperà alla inaugurazione della GOG: sarà Pietro Borgonovo a dirigere un programma dedicato a Adriano Guarnieri e a Beethoven.

Il Coro del Teatro diretto da Francesco Aliberti

 

Nelle scorse settimane si è potuto verificare l’attenzione mostrata a ragione nei confronti del Coro del Teatro diretto da tre anni da Francesco Aliberti. Il Coro sarà protagonista di tre appuntamenti autunnali. Il 13 ottobre lo stesso Aliberti presenterà lavori di Zipoli, Guastavino, Ramirez; il 27 ottobre si passerà a un programma tedesco incentrato su Bach e Brahms; e il 3 dicembre, invece, ancora Aliberti offrirà un excursus nella letteratura francese da de Sermisy a Lully, da Charpentier a Gounod, da Fauré a Debussy, da Poulenc a Ravel.

Il 6 dicembre toccherà alle Voci bianche dirette da Gino Tanasini fare gli auguri al pubblico per Natale.

Il 7 dicembre, un altro filone preannunciato con la messa in scena lo scorso anno del Trespolo tutore” di Stradella: la civiltà musicale genovese. Stradella non era genovese, ma qui lavorò alcuni anni, produsse titoli importanti e finì accoltellato in piazza Banchi. E proprio di Stradella Andrea De Carlo dirigerà l’oratorio San Giovanni Battista uno dei capolavori sacri del Seicento italiano.