Il calcio femminile al Festival di Borgio Verezzi

Sarà dedicato “alla Pace nel mondo”, il Festival di Borgio Verezzi, in programma dall’8 luglio all’11 agosto: questa una delle anticipazioni su programma e contenuti della 56° edizione: “Noi tutti – ha dichiarato Stefano Delfino storico direttore artistico della manifestazione – ci auguriamo che, quando comincerà il Festival, il conflitto in Ucraina sia terminato. Ma, anche se così non fosse, a maggior ragione la dedica vuole ribadire l’inconciliabilità tra la cultura e la guerra”. Il programma, ancora in fase di rifinitura, avrà come principali caratteristiche, a quanto ha riferito Delfino, “le dinamiche familiari (e della coppia) in molteplici sfaccettature, un’ampia panoramica della drammaturgia internazionale, dalla Nuova Zelanda al Canada, e un omaggio al cinema, attraverso proposte ispirate a celebri film. Innanzitutto, una curiosità: No wags. Il calcio (non) é uno sport per signorine, uno spettacolo sui luoghi comuni delle donne e il calcio, che andrà in scena il 16 luglio in concomitanza con i campionati europei di calcio femminile. Ideatore e regista di No wags è il musicista Piji Siciliani, già applaudito qualche anno fa con la sua band a Verezzi nel musical Non si uccidono così anche i cavalli? Ha spiegato Piji: “Provare a parlare di calcio in teatro in maniera non convenzionale. E provare a parlare di parità di genere in maniera ancor meno convenzionale. Questo abbiamo fatto. Invitiamo a giocare con noi. Sì, giocare, ovvero play, che in inglese significa giocare, ma anche recitare, suonare, praticare il calcio. Meglio di così…”.

La compagnia di “No Wags”

 

A cavallo del ferragosto, dopo due anni di stop a causa della pandemia, il teatro torna nelle grotte e lo fa con una delle tante “prime nazionali“ in cartellone: La storia straordinaria di Arthur Gordon Pym, liberamente tratto da Il racconto di Arthur Gordon Pym di Edgar Allah Poe, in cui si narrano l’ammutinamento e il feroce massacro a bordo del brigantino americano Grampus, in rotta verso i mari del Sud e le successive peripezie dell’equipaggio.

Così il regista Alberto Gagnarli: “La drammaturgia è costruita da strati sovrapposti di possibili letture, con la presenza di più livelli temporali e spaziali, ma anche di significato, dove sogno e realtà, narrazione e interpretazione, riflessione e azione si intersecano liberamente più e più volte”.

Dei quattro premi assegnati ogni anno all’interno del Festival (all’attore/attrice emergente, alla scenografia più suggestiva, allo spettatore o attore/attrice più fedele), quello della Camera di commercio delle Riviere liguri è destinato allo spettacolo di maggiore successo del Festival, che abbia cioè avuto non solo ottima qualità e alto gradimento da parte del pubblico, ma abbia saputo attirare a Verezzi molti spettatori e si sia conquistato un ampio spazio sui media, con una buona ricaduta economica sul paese e contribuendo alla promozione del territorio.

Per l’edizione 2021, il riconoscimento è stato attribuito a Tre uomini e una culla, la delicata e divertente commedia di Coline Serrault, nota anche per la versione cinematografica, che aveva chiuso il 55.o Festival con tre “sold out” e decine di persone in (vana) lista d’attesa.

Prodotta da Artisti Associati di Gorizia aveva avuto come protagonisti Attilio Fontana, Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta (quest’ultimo anche regista). Il Premio sarà consegnato durante una serata del prossimo Festival.