Il diario di Anna Frank nella cantata di Leopoldo Gamberini

Agli inizi degli anni Cinquanta Leopoldo Gamberini, allora un giovane ancora diviso fra la medicina e la musica, ebbe occasione di leggere il diario di Anna Frank e ne rimase particolarmente turbato: anche lui, poco tempo prima, aveva vissuto la tragedia della prigione e della condanna a morte. Nacque da quella profonda emozione la Cantata scenica per Anna Frank che, in forma ridotta, verrà proposta sabato pomeriggio alle 18,30 alla Biblioteca Universitaria, su iniziativa della stessa Biblioteca, della Associazione “Pasquale Anfossi” e della Comunità Ebraica. L’evento rientra nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata della memoria e anche nel quadro del centenario della nascita di Leopoldo Gamberini, compositore, musicologo, storico della musica, per anni docente universitario, nonchè fondatore e direttore dei Madrigalisti di Genova.

Artefice principale dell’iniziativa, la figlia Lilia Gamberini cantante, oltre che violinista, docente di Conservatorio, che sarà affiancata nella conversazione introduttiva e nella esecuzione di alcune parti della Cantata stessa dal compositore e docente Fabio Correnti.

“La Cantata – spiega la Gamberini – è per soprano, coro, orchestra e suoni elettronici. Risale al 1963 e il ricorso ai suoni elettronici era all’epoca una scelta alquanto insolita che riflette il carattere di mio padre, sempre interessato al nuovo: i suoni furono realizzati alla Facoltà di Fisica dell’Università di Genova, mentre le campane furono registrate al Campanile di Giotto a Firenze. Il testo della cantata è direttamente tratto da mio padre dal diario di Anna Frank: una novità rispetto ad altri lavori ispirati allo stesso testo, sta nella decisione di non soffermarsi solo sugli elementi di tragedia, ma sottolineare anche il carattere vitale di Anna, la sua voglia di vivere che traspare da molte pagine da lei lasciate”.

La Cantata ha avuto tre esecuzioni fino ad oggi: nel  1998 fu presentata a Minsk e nell’occasione ne fu tratto un CD; la seconda risale al 2000 a Milano, mentre la terza, subito dopo la morte di Gamberini, fu realizzata nel 2012 a San Paolo in Brasile dal direttore Martino Lutero che, in accordo con l’autore, diede una dimensione appunto “scenica”: intervenne una ballerina e furono anche proiettate delle immagini.

“Mi fa piacere ricordare – aggiunge Lilia Gamberini – che mio padre ebbe occasione di conoscere Otto Frank, il padre di Anna; gli fece ascoltare la sua opera e fu l’unico compositore ad avere dal padre l’autorizzazione a musicare il diario”.